Il coreografo Gaglione, 'Puccini fantastico anche come balletto'
Tournée in Africa: "Così ho trasformato in danza Tosca e Bohème"
Tosca la più difficile da trasporre in danza e Bohème la più facile, con in mezzo Madama Butterfly: sul finire del centenario della morte del grande compositore, sono queste le valutazioni di Mario Gaglione, coreografo italiano che sta portando in tournée nell'Africa australe adattamenti per balletto delle tre celeberrime opere di Giacomo Puccini. "Nessuna ha presentato grandi difficoltà, semplicemente perché Puccini è fantastico", ha premesso Gaglione, ballerino solista e coreografo presso il Joburg Ballet di Johannesburg. Rispondendo alle domande dell'ANSA, l'artista originario di Torre del Greco ha sostenuto che "basta ascoltare la musica" e "i passi vengono da sé, almeno per me. Fra le tre direi che Tosca è stata quella un po' più 'difficile', perché ci sono molte più sezioni parlate che si mischiano al cantato: ci sono momenti in cui i personaggi semplicemente discutono, è stato quindi un po' più complicato", ha detto Gaglione in vista della terza e ultima rappresentazione dello spettacolo in cartellone il 1 novembre a Windhoek, la capitale della Namibia. "In Tosca, Mario e Floria sono ovviamente già una coppia, si conoscono molto bene. Invece in Bohème parliamo del primo incontro tra Mimì e Rodolfo, quindi è più interessante - almeno da un punto di vista coreografico - scoprire le dinamiche tra due persone che non si conoscono", ha spiegato Gaglione, dicendo di aver "trovato interessante la ricerca da fare sui ballerini, l'approccio degli sguardi, la prima volta in cui lui le tocca la mano, l'insicurezza di lei, il colpo di fulmine". Come annunciato in agosto, la tournée in tre tappe dal titolo "Omaggio a Puccini - Tribute to Puccini" è stata commissionata per il centenario della morte del compositore dall'Istituto Italiano di Cultura di Pretoria in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia in Sudafrica. "La sfida principale della messa in scena di un balletto basato sull'opera è stata quella di rispettare il testo originale e fare risaltare la storia, traducendo ogni scena in un linguaggio danzato", ha detto Gaglione. "Bisogna stare attenti a quanto prendere dal testo e quanto lasciare all'immaginazione o all'interpretazione fisica", ha aggiunto l'artista, la cui carriera è partita dal San Carlo di Napoli. Nello spettacolo andato in scena a Pretoria il 24 agosto e a Sasolburg (a sud di Johannesburg) il primo settembre non ci sono scenografie: "L'attenzione non va alla scena o ai costumi, ma quanto più possibile alla storia, alla danza, alle emozioni", ha evidenziato Gaglione, sottolineando che "l'enfasi è infatti data più al movimento che al contorno". Il coreografo ha appena messo in scena al Joburg Theatre il primo balletto basato sul libro "La fabbrica di cioccolato" del britannico Roald Dahl. La prima mondiale di "Charlie and Chocolate Factory" è in cartellone fino al 13 ottobre. Il libro ha ispirato film (come quello con Johnny Depp), musical e addirittura videogiochi, però mai "una produzione professionale di una compagnia di danza", ha sostenuto l'artista. Tuttavia, Gaglione dice che "sarebbe veramente un sogno" per lui "sviluppare un'opera, possibilmente italiana", creando "un balletto intero basato su quest'opera". Il coreografo campano sottolinea di aver "capito che l'opera si presta tantissimo al balletto. Con 'Omaggio a Puccini' ho avuto un assaggio del potenziale di questo genere che spero poter portare avanti".
G.Koya--DT