Romaeuropa si inchina a Sakamoto, tre eventi al Festival
Apertura alla cavea dell'Auditorium con la Brussels Philharmonic
(di Francesca Chiri) Pioniere della contaminazione, esploratore di nuovi linguaggi, cerniera tra natura e tecnologia, chi meglio di Ryūichi Sakamoto potrebbe incarnare l'ispirazione che ha dato vita da metà degli anni '80 all'esperienza di Romaeuropa Festival? E infatti proprio la manifestazione di arte, performance, musica, danza e teatro contemporaneo, cinema, omaggerà quest'anno il compositore che, con il suo sguardo sempre rivolto al futuro e pronto ad attraversare generi musicali e discipline, ha segnato in maniera indelebile una parte della storia di questo festival sempre all'avanguardia: dal 2004 fino al 2019 la sua presenza al ReF ha assunto le più disparate forme, dal dialogo con Fennesz nel 2004 a quello con l'artista visivo Shiro Takatani per la mostra Digitalife, fino all'ultimo indimenticabile concerto con Alva Noto che ha chiuso l'edizione del 2019. Quest'anno, dopo la morte del musicista, la trentanovesima edizione del Festival rende omaggio al maestro con uno speciale percorso a lui dedicato. Il primo degli appuntamenti è in programma il 6 settembre nella Cavea dell'Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone ed è interamente dedicato alle sue più celebri composizioni per il cinema eseguite dalla prestigiosa Brussels Philharmonic diretta da Dirk Brossé. A partire dalla sua prima colonna sonora, quella che gli venne commissionata nel 1983 dal regista Nagisa Oshima per musicare Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence) al quale partecipò anche come attore, al fianco di David Bowie. Per continuare poi a collaborare con altri grandi registi, da Bertolucci ad Almodovar o Inarritu. Il giorno successivo, il 7 settembre, al MAXXI - Museo delle arti del XXI secolo, sarà la proiezione del film/concerto Opus di Neo Sora a raccontare l'ultima esibizione che il Maestro giapponese ha dedicato al suo pubblico nel 2022, entrando nuovamente in studio dopo una lunga assenza dalle scene, per registrare una sintesi della sua opera. Ne nacque un documento intimo e toccante, un testamento dell'opera di Ryuichi Sakamoto raccolto con delicatezza dallo sguardo del figlio. Si incontrano, nel capitolo conclusivo di questo percorso, proprio Christian Fennesz e Alva Noto che nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica, chiuderanno con Continuum - In the spirit of Ryūichi Sakamoto, la trentanovesima edizione del Romaeuropa Festival, il 17 novembre, esplorando l'anima più sperimentale e radicale del Maestro giapponese.
Y.Chaudhry--DT