

Venti di ferro e titanio nell'atmosfera di un esopianeta
Prima mappa 3D, apre allo studio di altri mondi
Venti tempestosi che trasportano ferro e titanio spazzano un Giove super-caldo, nella prima mappa 3D dell'atmosfera di un pianeta esterno al Sistema Solare. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, è stato ottenuto combinando i dati deu quattro telescopi che formano il Very Large Telescope dello European Southern Observatory, in Cile: in questo modo è stato possibile raccogliere quattro volte più luce, rivelando dettagli altrimenti invisibili, il tutto osservando il pianeta durante un singolo passaggio davanti alla sua stella. Allo studio, che apre la porta alla possibilità di ottenere mappe simili per altri mondi alieni, ha partecipato anche l'Italia con l'Istituto Nazionale di Astrofisica. "L'atmosfera di questo pianeta si comporta in modi che mettono alla prova la nostra comprensione di come funziona il clima. Sembra qualcosa uscito dalla fantascienza", commenta Julia Seidel dell'Eso, che ha guidato i ricercatori . Il pianeta osservato è Wasp-121b, anche conosciuto come Tylos, che si trova a 900 anni luce in direzione della costellazione australe della Poppa. È un gigante gassoso con un lato rovente e l'altro più fresco che orbita vicinissimo alla sua stella, al punto che un suo anno dura 30 ore terrestri. I dati raccolti hanno permesso di sondare l'atmosfera del pianeta in profondità, rivelando getti di venti che soffiano in tre strati distinti. "Nelle regioni più profonde il materiale è ridistribuito tramite venti orientati direttamente dal lato diurno a quello notturno", dice Lorenzo Pino dell'osservatorio di Arcetri dell'Inaf, tra gli autori dello studio. "Più in alto abbiamo osservato una corrente di forza sorprendente, 100 volte più veloce dei venti misurati su Giove: i modelli non sono attualmente in grado di spiegare questi venti, che rappresentano forse la scoperta più inattesa. Infine - conclude Pino - nelle regioni più esterne dell'atmosfera abbiamo osservato una parziale transizione a venti orientati verticalmente". Quest'ultimo fenomeno è probabilmente legato all'evaporazione dell'atmosfera, un meccanismo che riguarda molti giganti gassosi caldi.
Y.Rahma--DT