Scoperta dopo 25 anni la causa di una rara malattia neurologica
Apre allo studio di terapie e test genetici
Dopo 25 anni, è stata infine scoperta la causa di una rara malattia neurologica chiamata atassia spinocerebellare di tipo 4, caratterizzata da difficoltà nella coordinazione dei movimenti e che peggiora col passare del tempo: il responsabile è il gene ZFHX3, che nelle persone affette è molto più lungo di quanto dovrebbe essere e contiene una sequenza extra di Dna ripetitivo. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Genetics, si deve allo studio guidato dall'Università americana dello Utah e apre ora alla possibilità di studiare una cura, ma anche alla possibilità di fare una informata pianificazione familiare, grazie a test genetici per capire se si è portatori o meno del gene. Il modo in cui la Sca4 è ereditata ha da tempo reso evidente che si tratta di una malattia genetica e ricerche precedenti avevano anche ristretto il campo ad una specifica regione di un cromosoma, che però si è rivelata straordinariamente difficile da analizzare. I ricercatori guidati da Karla Figueroa sono riusciti a superare questo ostacolo utilizzando una nuova tecnologia di sequenziamento genetico, che gli ha permesso di mettere a confronto il Dna di persone malate e sane e di trovare così l'origine della patologia. I dati hanno fatto risalire indietro nel tempo fino alle origini della Sca4 nello stato dello Utah: i primi furono due pionieri che si trasferirono lì tra il 1840 e il 1850. Sembra che la mutazione del gene ZFHX3 impedisca alle cellule di riciclare correttamente le proteine danneggiate, una funzione fondamentale: "Riteniamo che questa mutazione - afferma Stefan Pulst, co-autore dello studio - intralci il modo in cui la cellula tratta le proteine che non si sono ripiegate nella giusta conformazione o che si sono ripiegate male". Curiosamente, qualcosa di simile sembra accadere in un'altra forma di atassia spinocerebellare, quella di tipo 2, dunque una terapia al momento in fase di test per quest'ultima forma potrebbe risultare utile anche per i pazienti con quella di tipo 4.
B.Gopalan--DT