Calcio:Trentalange 'senza autonomia non vedo futuro per Aia'
Il candidato presidente: 'da arbitri serve apertura maggiore'
"Oggi non abbiamo più il 2% all'interno del Consiglio federale, la modifica dello Statuto parla di un'autonomia gestionale e tecnica, ma non vedo prospettive e futuro senza l'autonomia. Questo è un progetto sostenibile che non vuole uscire dalla Figc, quello che interessa oggi è capire se ci sono possibilità per arrivare a questa autonomia". Così Alfredo Trentalange, candidato alla presidenza dell'Aia, presenta il proprio programma elettorale e i candidati al comitato nazionale, all'università eCampus a Roma, in vista delle elezioni che si terranno il prossimo 14 dicembre. Trentalange, già presidente Aia ma dimessosi in seguito al caso D'Onofrio dal quale fu poi assolto in appello, a margine dice poi la sua sulla possibilità degli arbitri di parlare dopo le partite sottolineando come "al mio arrivo, nel 2021, ci fu un'apertura non indifferente su questo tema. Se il tempo sarà proporzionale riguadagneremo il tempo perduto con un'apertura maggiore perché è la vita che lo vuole, se non si aprono canali di comunicazione si fa un errore clamoroso, non si possono non comunicare delle verità. Var? E' un dibattito aperto. Resto dell'idea che bisogna approfondire protocolli e valutare. Capisco tutte le polemiche e le critiche, ma penso che sia uno strumento giovane ed aperto a migliorie", prosegue. Per l'occasione, poi, Trentalange ha presentato anche i candidati al comitato nazionale con Katia Senesi nel ruolo di vice presidente vicario e Francesco Zagara come vice presidente. Infine un pensiero sulla possibilità, poi sfumata, di una candidatura condivisa con l'altro candidato, Antonio Zappi, con Trentalange che "ero disposto anche a fare un passo indietro. Poi mi ha detto che c'erano dei problemi, ma ho la coscienza a posto", conclude.
G.Gopinath--DT