In Spagna identificati tre nuovi coronavirus nei pipistrelli
Studio, uno forse in grado di infettare uomo ma nessun allarme
Tre nuovi coronavirus dei pipistrelli - uno dei quali forse in grado di infettare l'uomo - sono stati identificati da ricercatori spagnoli. La scoperta è stata illustrata su bioRxiv, piattaforma che rende disponibili le ricerche prima della revisione da parte della comunità scientifica. Il team di ricercatori, coordinato dall'Università di Valencia, ha analizzato più di 200 campioni di feci di pipistrello provenienti da 20 differenti località spagnole. I test hanno portato all'identificazione di otto diverse specie di coronavirus. Tre di queste condividevano non più dell'84% del genoma con le specie note e "perciò potrebbero rappresentare nuove specie", spiegano i ricercatori. Analisi ulteriori hanno portato a classificarli come alfacoronavirus, famiglia cugina a quella a cui appartiene il virus SarsCov2 (betacoronavirus) e di cui fanno parte altri due virus capaci di infettare l'uomo causando il comune raffreddore. Uno dei tre virus, inoltre, al pari di SarsCov2, è capace di legarsi al recettore ACE2 delle cellule sia dei pipistrelli sia dell'uomo e ciò "sottolinea il suo potenziale zoonotico", aggiungono gli scienziati. Al momento la scoperta non desta particolari preoccupazioni. Tuttavia, spiegano i ricercatori, lo studio sottolinea come i pipistrelli continuino a rappresentare un serbatoio di un'ampia gamma di coronavirus anche sconosciuti e come potenziali minacce possa arrivare da ogni parte del mondo compresa l'Europa.
K.Javed--DT