Aviaria in Usa, Cdc esclude trasmissione da uomo a uomo
Conclusi test su paziente non esposto ad animali infetti
In Usa non ci sono prove che ci sia stata trasmissione dell'influenza aviaria A/H5N1 da uomo a uomo. Lo hanno confermato ieri i Centers for Disease Control and Prevention al termine di un lavoro di indagine che si è protratto per due mesi. Ad agosto aveva destato preoccupazione il caso di un uomo che aveva contratto il virus A/H5N1 senza apparente contatto con animali infetti e che sembrava poter avere contagiato alcuni contatti. Giunto in ospedale per sintomi gastrointestinali e problemi respiratori cronici l'uomo era stato sottoposto a test per diversi virus respiratori e gli approfondimenti successivi hanno confermato l'infezione A/H5N1. Il paziente però non aveva una storia di esposizione ad animali o esseri umani infetti. Subito sono partite ulteriori indagini che sono state estese ai sei sanitari che lo hanno avuto in cura e a un congiunto che avevano sviluppato sintomi compatibili con un'infezione. Nei primi non è stato identificato nessun segno di aviaria. Per quel che riguarda il familiare, invece, l'infezione è stata confermata, ma gli esami fanno pensare che abbia contratto l'infezione contemporaneamente e dalla stessa fonte del paziente indice. Fonte che, a oggi, resta ignota. "A oggi, la diffusione da uomo a uomo dell'influenza aviaria H5 non è stata identificata negli Stati Uniti", concludono i Cdc che confermano che "il rischio immediato legato all'influenza aviaria H5N1 per il grande pubblico rimane basso. Tuttavia, le persone con esposizione ad animali infetti sono a più alto rischio di infezione". Intanto, nelle scorse ore, i sindacati hanno messo in guardia sul rischio che le infezioni siano sottostimate: molti lavoratori stanno evitando di sottoporsi al test perché temono di dover restare a casa senza essere retribuiti.
U.Siddiqui--DT