Schillaci, 350 milioni pazienti già trattati con terapie biotech
'Biotecnologie alla base del 50% dei nuovi farmaci'
"Oggi circa il 50% di tutti i nuovi farmaci e terapie in sviluppo per il prossimo futuro sono biotech e la proporzione cresce nei trattamenti innovativi come vaccini, anticorpi monoclonali per trattare neoplasie e malattie infiammatorie/infettive, terapie cellulari, terapia genica e medicina rigenerativa. Oltre 350 milioni di pazienti hanno già beneficiato degli effetti delle terapie biotech, tra questi quasi 30 milioni di pazienti affetti da malattie rare". Lo ha sottolineato il ministro della sanità, Orazio Schillaci, nel suo intervento, alla Farnesina alla presentazione del rapporto del Tavolo di Lavoro per l'Internazionalizzazione delle Imprese nel settore delle Biotecnologie. "L'Italia - ha aggiunto il ministro - è all'avanguardia nelle terapie avanzate. Le biotecnologie hanno permesso di dare cure a malattie che erano prive di trattamenti efficaci, oltre che offrire terapie personalizzate e diagnosi tempestive, e hanno prodotto vaccini. Tutto questo è assicurato anche dagli sforzi realizzati dalle Istituzioni, a livello nazionale ed europeo, per assicurare la sicurezza degli impianti e degli impieghi per produrre biotecnologie per la tutela del lavoratore, dell'ambiente e della salute" "Le biotecnologie - ha proseguito il ministro - consentono di ottenere risultati fino a qualche anno fa neanche immaginabili; ad esempio la messa a punto di sistemi produttivi fondati su fonti energetiche alternative agli idrocarburi, realizzare prodotti eco-compatibili, produrre biofertilizzanti per un'agricoltura più sostenibile, permettendo di migliorare le varietà vegetali, preservando la biodiversità". "Sono traguardi che vanno nell'ottica One Health, un approccio innovativo che mira ad affrontare i temi della salute in chiave olistica, e ci fa capire quanto siano importanti le interazioni fra salute umana, salute animale, protezione degli ecosistemi per favorire miglioramenti della salute globale e rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari". "Secondo l'Ocse - ha concluso - già nel 2030 le biotecnologie rivestiranno un ruolo preponderante: da esse dipenderanno l'80% dei prodotti farmaceutici, 50% dei prodotti agricoli, 35% dei prodotti chimici e industriali, incidendo complessivamente per il 2,7% del Pil globale".
A.Murugan--DT