Tumore seno, 'gemello digitale' della paziente ne prevede salute
INT Milano, scopo progetto Tetris insieme a punteggio di rischio
Combattere il tumore al seno, sviluppando un digital twin, un "gemello digitale" di ogni singola paziente che ne riprende le caratteristiche fisiche e la storia clinica. Obiettivo: prevedere nuovi eventi o patologie e per simulare, in prospettiva, gli effetti delle diverse opzioni terapeutiche. Non solo: sviluppando un punteggio di rischio per le pazienti sottoposte a radioterapia per tumore al seno, si possono prevedere tossicità ed eventi avversi in modo da agire con dosaggi su misura. E' il cuore del progetto TETRIS cui Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano partecipa con altri quattro istituti clinici di eccellenza europei. "Il primo obiettivo concreto è approfondire la stratificazione del rischio associato alla radioterapia, sì da personalizzare il follow-up e seguire più da vicino, per esempio, chi ha un maggior rischio cardiopolmonare o individuare un secondo tumore quando ancora in una fase iniziale, prima che ci sia una manifestazione clinica severa", chiarisce Tiziana Rancati, ricercatore fisico presso l'INT e Principal Investigator del progetto TETRIS. "Poi si cercherà di raffinare il punteggio con ulteriori dati soprattutto genetici, che possano definire una predisposizione individuale a problemi cardiovascolari e polmonari in grado di intersecarsi con i rischi associati alla chemio e alla radioterapia", spiega. Infine c'è il gemello digitale, la vera novità tecnologica di TETRIS. "Si tratta di un software che descrive il paziente con il maggiore dettaglio possibile e che cresce e vive a livello informatico insieme a lui, rispondendo anche a eventi o fattori ambientali che si trova ad affrontare il suo analogo reale" - spiega ancora Rancati. "Per esempio, sui i tumori del distretto testa-collo il digital twin descrive in dettaglio la microcircolazione del paziente e ci dice come reagirà alle diverse dosi di radioterapia". Il digital twin di TETRIS descriverà la paziente anche dopo il termine del suo percorso di cura, osservando come risponde a ulteriori esami, a fattori ambientali, come l'inquinamento del luogo in cui vive, ai suoi stili di vita e alla dieta. Il comportamento del gemello digitale dovrebbe avere un valore predittivo sul suo stato di salute e anche simulare l'esito di ulteriori terapie. "Dovrebbe essere in grado di segnalare quando un certo rischio specifico sta aumentando o diminuendo, consentendo un monitoraggio mirato su specifici organi" - conclude Rancati.
V.Munir--DT