In Australia durante il lockdown meno problemi di nascite
Studio indaga su riduzione attività fisica e inquinamento
Durante i lunghi lockdown per la pandemia di Covid in Australia ci sono stati molto meno problemi nelle nascite, con tassi minimi di peso e di parto prematuro, con meno nascite per induzione o sotto cura intensiva. Ricercatori della Monash University di Melbourne ne hanno studiato le cause per vedere se siano legate alla riduzione di attività fisica, di rischi comuni di infezione, o di esposizione ad agenti inquinanti. E se sia possibile replicare le condizioni di lockdown per assicurare nascite a termine. La ricerca prosegue e ha finora incluso 550 donne, metà delle quali hanno concepito tra novembre 2019 e febbraio 2020 e l'altra metà fra novembre 2018 e febbraio 2019. Uno studio preliminare è stato intanto pubblicato sull'Australian and New Zealand Journal of Obstetrics and Gynaecology. E l'analisi delle nascite nel 2020 e nel 2021 indica che nel periodo vi sono state 15.000 meno induzioni rispetto ai cinque anni precedenti. La responsabile dello studio, la neonatologa Atul Malhotra dell'ospedale pediatrico Monash di Melbourne scrive che sotto il lockdown vi sono stati meno stimoli e meno irritanti che potevano interferire con la gravidanza. Ammette che poche donne sarebbero disposte a sottoporsi a un altro lockdown per aiutare la ricerca, ma ritiene indicativi i dati dell'esperimento sociale che la pandemia ha offerto.
G.Mukherjee--DT