Vaccino fuoco di Sant'Antonio potrebbe ridurre rischio demenza
Col nuovo tipo persone senza malattia il 17% più a lungo
Il vaccino contro l'herpes zoster che causa il fuoco di sant'Antonio, raccomandato per gli over65, potrebbe anche aiutare a ritardare una diagnosi di demenza, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine. Il lavoro è stato condotto da esperti dell'Università di Oxford. L'herpes zoster è una condizione dolorosa e seria, più comune nelle persone anziane. È causato da una riattivazione del virus che causa la varicella. Un primo vaccino contro l'herpes zoster è stato introdotto in molti paesi circa 18 anni fa. Da allora si sono accumulate le prove che il vaccino potrebbe aiutare a proteggere contro la demenza, ma manca ancora una prova conclusiva e soprattutto il confronto tra i due vaccini in uso contro questo virus. I ricercatori hanno confrontato circa 100.000 persone che hanno ricevuto un nuovo vaccino (Shingrix) contro l'herpes zoster con un gruppo simile che aveva ricevuto un vaccino di vecchia generazione (Zostavax). In media, coloro che hanno ricevuto il nuovo vaccino hanno vissuto 164 giorni in più senza una diagnosi di demenza nell'arco di sei anni di osservazione. In particolare è emerso che, in media, nel periodo di sei anni le persone che hanno ricevuto Shingrix hanno avuto il 17% di tempo in più prima della diagnosi di demenza rispetto a quelle che avevano ricevuto il vaccino più vecchio. I benefici sono stati maggiori per le donne. "Anche se si tratta di un ritardo di 164 giorni, ad esempio, a livello di salute pubblica non sarebbe un risultato insignificante. È un effetto sufficientemente grande che ci sembra significativo", dichiara Paul Harrison, autore dello studio. "Questa ricerca, condotta su un grande gruppo di persone, suggerisce che coloro che hanno ricevuto il vaccino Shingrix per l'herpes zoster potrebbero avere un rischio ridotto di demenza - aggiunge. Ma non è chiaro come il vaccino potrebbe ridurre il rischio, né se il vaccino causi direttamente una riduzione del rischio di demenza o se ci sia un altro fattore in gioco."
V.Munir--DT