Cop29 si apre a Baku, primo impegno l'agenda dei lavori
Obiettivo finale è un nuovo accordo sulla finanza climatica
La definizione dell'agenda dei lavori è il primo impegno che affrontano oggi i negoziatori dei paesi alla Cop29 di Baku, la conferenza annuale dell'Onu sul clima, che quest'anno si tiene in Azerbaigian dall'11 al 22 novembre. La conferenza si è aperta stamani alle 11 ora locale (le 8 in Italia), alla presenza di Sultan Ahmed Al Jaber, Presidente della Cop28 di Dubai dell'anno scorso, Mukhtar Babayev, Presidente della Cop29 e Simon Stiell, Segretario Esecutivo dell'United Nations Framework Convention on Climate Change (Unfccc), l'organismo delle Nazioni unite che organizza la conferenza. Quest'anno i negoziatori delle 198 Parti dovranno trovare un accordo sulla definizione di un nuovo obiettivo per la finanza climatica, l'Ncqg, New Collective Quantified Goal. In pratica, il finanziamento annuale che viene destinato dai paesi più ricchi per gli aiuti ai paesi vulnerabili contro gli effetti del cambiamento climatico. L'obiettivo di Baku, scrive il think tank Ecco sulla sua newsletter dalla Cop29, è superare la quota di 100 miliardi dollari fissata alla Cop16 di Copenaghen nel 2009 per il periodo 2010-2025. Occorre definire un nuovo target e un nuovo modello di finanziamento, che spazi da risorse pubbliche ai finanziamenti attraverso le Banche Multilaterali di Sviluppo, fino ai contributi del settore privato. Molti analisti hanno ipotizzato che la Cop di quest'anno possa essere poco rilevante, in attesa di quella dell'anno prossimo, la Cop30 in Brasile, dove gli stati dovranno aggiornare i loro impegni di decarbonizzazione, gli Ndc (National determined Contributions). I ricercatori di Ecco respingono questa impostazione, e sostengono che l'accordo di Baku sul fondo per gli aiuti sarà fondamentale per molti stati per definire i loro piani di riduzione delle emissioni.
H.Sasidharan--DT